USA, mercato nero ancora troppo vasto, il DoJ intervenga

USA, mercato nero ancora troppo vasto, il DoJ intervenga

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Stati Uniti, sette enti regolatori scrivono al Dipartimento di Giustizia per chiedere un intervento più incisivo contro il gioco illegale. In campo sono scese anche le autorità di Illinois, Nevada e New Jersey – che sorvegliano alcuni dei maggiori mercati USA. Gli altri firmatari poi sono gli enti di controllo di Colorado, Louisiana, Michigan e Mississippi.

Il DoJ è una sorta di ministero del governo federale che dirige le politiche giudiziarie. È guidato dal procuratore generale degli Stati Uniti, che fa parte del gabinetto del presidente e riferisce direttamente al primo cittadino statunitense. Già in passato il DoJ era sceso in campo per contrastare il gioco illegale. Basti ricordare che nel 2011 guidò il cosiddetto BlackFriday del poker, la vasta operazione che colpì le maggiori poker room internazionali.

 

La protesta degli enti regolatori

Da allora sono cambiate tante cose, gli USA soprattutto hanno regolamentato il gioco online e hanno dato vita a una fiorente industria legale. Il che però, a quanto pare, non ha bloccato il mercato illegale. Anzi, forse lo ha a malapena scalfito, visto che da tempo si sostiene che gli ordini di grandezza siano nettamente diversi. I sette enti regolatori, nella lettera inviata al DoJ, parlano e spiegano di non essere in grado – da soli – di fronteggiare un fenomeno così pericoloso.

Sottolineano infatti che un mercato illegale così vasto determina tutta una serie di rischi. Innanzitutto per i giocatori. Chiaramente non c’è nessuna garanzia sulle misure adottate per contrastare il gioco minorile e sui programmi per il gioco responsabile. Non è detto che vengano rispettate le regole del fair play e che le vincite centrate dai giocatori siano pagate senza problemi.

In alcuni casi, poi, questi siti servono a riciclare denaro sporco. E poi c’è la concorrenza sleale nei confronti degli operatori legali, e il fatto che non versano alcuna tassa nelle casse erariali statunitensi. Insomma, una “minaccia rilevante”, la definiscono gli enti regolatori.

 

Casinò online, il nero è tre volte il legale

Quanto rilevante lo ha stimato alcuni mesi fa l’AGA, l’associazione che riunisce gli operatori del gioco a stelle e strisce. Il mercato illegale è così vasto da movimentare ogni anno oltre 510 miliardi di dollari di giocate. E quindi sottrae agli operatori legali oltre 44,2 miliardi di dollari di ricavi, e alle casse statali 13,3 miliardi.

La fetta più consistente – secondo la ricerca – la assorbono i casinò online illegali. Ogni anno attraggono giocate per quasi 338 miliardi di dollari, e accumulano ricavi per 13,5 miliardi. Il danno all’erario è invece di 3,9 miliardi. Per la cronaca, il mercato illegale è quasi tre volte più grande di quello legale, che nel 2022 si è fermato a 5 miliardi di dollari di ricavi.

 

Luci e ombre nelle scommesse

Anche le scommesse illegali però raggiungono cifre consistenti. Il volume d’affari raggiunge i 63,8 miliardi, e assicura ricavi per 3,8 miliardi. Le tasse evase invece ammontano a 700 milioni. Il mercato legale in questo caso è maggiore, si è attestato attorno ai 100 miliardi di dollari.

Ma questo vuol dire anche che gli operatori non autorizzati controllano circa il 40% del settore. Desta preoccupazione, inoltre, che il 49% dei giocatori – quindi la metà – frequenti i bookmaker non autorizzati. E tra questi, addirittura il 15% gioca esclusivamente sui siti offshore.

Gioel Rigido