Spagna, i giudici cancellano in parte il divieto di pubblicità

Spagna, i giudici cancellano in parte il divieto di pubblicità

Legislazione

La Spagna attenua il divieto di pubblicità. La Corte Suprema – accogliendo in parte un ricorso intentato dall’associazione Jdigital – ha infatti annullato alcune delle misure contenute nel Decreto Reale varato nel 2020. La sentenza colpisce solo delle previsioni specifiche, alcune delle quali anche piuttosto scomode. Il divieto di pubblicità in sé però resta in piedi. E in particolare rimane in vigore il divieto di sponsorizzare squadre di calcio e eventi sportivi.

Come hanno spiegato i giudici nelle motivazioni, queste misure non avevano un’adeguata copertura normativa. “La pubblicità è un’attività che fa parte della libertà d’impresa e come tale è soggetta a limiti” si legge nella sentenza. “Tuttavia, tali limiti, proprio perché incidono sull’esercizio di un’attività lecita, devono avere sufficiente copertura giuridica, e non possono essere disciplinati da norme regolamentari autonome e estranee ai criteri stabiliti dal legislatore”

Cosa prevede il divieto

Il decreto colpisce solamente le pubblicità e le sponsorizzazioni che riguardano le scommesse sportive e i casinò online. Nessuna restrizione invece per le lotterie, che peraltro all’epoca – come avevano evidenziato gli operatori di gioco – erano il gioco a cui erano dovuti i maggiori investimenti di pubblicità, circa il 35% del volume complessivo.

In sostanza, gli operatori possono promuovere liberamente le scommesse sportive e i casino games sulle proprie piattaforme, e sui social media. In questo caso però sono tenuti a adottare degli strumenti per impedire l’accesso ai minori. Sui canali televisivi e radiofonici, possono trasmettere spot pubblicitari solamente nella fascia oraria tra l’1 e le 5 di notte. Quindi in una finestra estremamente ridotta, e in cui solitamente i dati di ascolto non sono particolarmente elevati.

Le norme cancellate dai giudici

La stessa fascia oraria finora valeva anche per Youtube e le altre piattaforme che consentono di condividere video e altri contenuti digitali. La Suprema Corte ha però cancellato questa parte della norma. E ancora, ha cancellato il divieto – contestatissimo – di ingaggiare come testimonial star dello sport e personaggi famosi.

Cade poi il divieto di inviare mail promozionali e comunicazioni commerciali ai giocatori considerati “nuovi”, ovvero quelli che hanno aperto un account da meno di 30 giorni. Gli operatori inoltre potranno promuovere liberamente i propri prodotti negli esercizi che vendono biglietti della lotterie, queste rivendite vengono considerate quindi a tutti gli effetti parte della rete di commercializzazione dei giochi.

Nessuna novità sul divieto di sponsorizzazioni

Resta in piedi invece il divieto di sponsorizzazione. In sostanza quindi, gli operatori delle scommesse e dei casinò games non possono più sponsorizzare club e eventi sportivi. E non possono far comparire in qualunque modo loghi e messaggi pubblicitari all’interno degli impianti sportivi.

Jdigital festeggia in sordina: “Sentenza favorisca il dialogo”

“Questa sentenza dimostra che il divieto di pubblicità era sproporzionato” commenta Jdigital. Ma anche se l’associazione festeggia il verdetto, sottolinea che comunque “è necessario essere prudenti”. E ricorda essa stessa che le restrizioni più pesanti hanno superato l’esame dei giudici e sono rimaste in vigore.

Ma afferma anche: “Ci auguriamo che questa sentenza serva a fare in modo che, già nell’attuale legislatura, il governo ascolti le richieste di intervenire sul quadro normativo che provengono dal settore, e che promuova il dialogo con gli operatori”. L’obiettivo deve essere quello di lavorare congiuntamente per promuovere il gioco responsabile.

Gioel Rigido