La Spagna vuole ripristinare il divieto di pubblicità. E inasprirlo

La Spagna vuole ripristinare il divieto di pubblicità. E inasprirlo

Legislazione

Spagna, il governo intende ripristinare il divieto di pubblicità del gioco, e anzi intende addirittura imporre nuove restrizioni, dopo che la Corte Suprema ha annullato alcune parti del decreto reale. Punta addirittura a rivedere altri aspetti della regolamentazione sul gioco, in modo da trasformare il sistema spagnolo nel più controllato dEuropa. Lo ha annunciato Pablo Bustinduy, nuovo ministro per le Politiche sociali, in una nota ufficiale inviata non solo al DGOJ – l’ente regolatore spagnolo – ma anche ai media.

Le norme che la Corte Suprema ha cancellato

Il divieto di pubblicità in Spagna è entrato in vigore nel 2020. La Corte Suprema alcune settimane fa, accogliendo un ricorso intentato dall’associazione Jdigital, ah rilevato che parte del decreto reale non aveva un’adeguata copertura normativa. Ha così annullato alcune delle previsioni, ma ha sostanzialmente lasciato in piedi l’impianto. Resta ad esempio in vigore il divieto di sponsorizzare club e eventi sportivi.

La norma che impedisce di trasmettere spot pubblicitari – se non nella fascia oraria dall’1 alle 5 di notte – resta valida solo per le emittenti televisive e radiofoniche. I giudici hanno invece annullato il divieto per le altre piattaforme online per lo sharing di video e altri contenuti digitali. Youtube&co. quindi possono trasmettere gli spot di gioco in qualunque orario. Cancellate, poi, una serie di restrizioni sulle campagne marketing, e la norma che vietava di ingaggiare vip, personaggi sportivi e influencer come testimonial dei prodotti di gioco.

Il governo riscriverà i divieti

Il ministro Bustinduy non ha contestato la sentenza dei giudici, ma ha annunciato che il governo intende correggere gli errori e adottare misure ancora più stringenti. Ha spiegato infatti che tutte le misure su cui è intervenuta la Corte – le piattaforme internet, i testimonial e i bonus – servivano a proteggere i giocatori più giovani, ovvero una delle categorie maggiormente esposte. Queste norme verranno pertanto riscritte.

Allo studio una stretta anche su videogame e loot boxes

Il governo vuole inoltre intervenire su alcune materie che nel 2020 aveva lasciato da parte. E Bustinduy ha citato in particolare alcune prassi dei videogame, come gli strumenti per verificare l’identità dei giocatori, e le loot boxes, ovvero quei forzieri che consentono di trovare armi o altri oggetti speciali da usare nel gioco.

La Spagna discute da circa un anno su un possibile giro di vite alle loot boxes, ma non è la sola. Anche la Germania sta approfondendo la questione, in Austria, addirittura, la questione è finita in tribunale. E i giudici hanno stabilito che le loot boxes rappresentano una forma vera e propria di gioco d’azzardo, e pertanto violano il monopolio statale. Hanno quindi condannato le case produttrici dei videogame a risarcire i giocatori.

Una revisione a 360 gradi

Il governo spagnolo in realtà punta a una revisione generale della regolamentazione del gioco, e intende far diventare il controllo sugli operatori il più rigido del Vecchio Continente. Tra le misure di cui si sta discutendo, c’è un nuovo registro centrale per monitorare le attività dei giocatori e l’obbligo di profilare gli utenti under 25, per individuare immediatamente i comportamenti a rischio.

Gioel Rigido