LOGiCO: la riforma del gioco online è un regalo ai big del settore

LOGiCO: la riforma del gioco online è un regalo ai big del settore

Legislazione

LOGiCO critica anche di fronte agli esponenti del Senato il progetto di riforma del gioco online, e si scaglia nuovamente contro l’aumento esponenziale del costo delle licenze. I rappresentanti dell’Associazione hanno partecipato a un’audizione di fronte alle Commissioni Bilancio e Finanze di Palazzo Madama, e hanno spiegato che questa decisione penalizzerà fortemente la concorrenza.

Il testo del decreto delegato varato nelle scorse settimane dal Consiglio dei Ministri fissa infatti a 7 milioni di euro il costo della singola licenza, quelle attualmente in corso – in realtà in proroga – sono state pagate tra i 200mila e i 350mila euro.

Solo la metà degli operatori potrà permettersi la nuova licenza

La Relazione Tecnica al decreto prevede che questo aumento esponenziale impedirà alla metà degli concessionari di partecipare alla nuova gara. In sostanza si passerebbe dagli attuali 93 operatori, a poco più di 40, forse 50 al massimo. Una stima che tuttavia LOGiCO sembra ritenere ottimistica.

“Se anche si realizzasse quanto prevede la Relazione Tecnica” ha spiegato, “avremmo una decurtazione del 50% del mercato attuale, con il rischio di favorire la concentrazione in mano ad un numero ristretto di società e gruppi internazionali a scapito della qualità dei servizi forniti a condizioni meno vantaggiose per gli utenti”.

Ma oltre a questo, l’Associazione ha sottolineato che “si tratta un incremento del costo delle licenze senza precedenti negli altri mercati europei”. Gli altri Paesi, infatti, stabiliscono il costo delle licenze in base “al volume d’affari netto dell’operatore”.

LOGiCO salva il blocco dei pagamenti…

L’Associazione comunque non boccia interamente la riforma, alcuni aspetti potrebbero produrre effetti auspicabili. È il caso delle norme che impongono alle società che gestiscono i pagamenti di bloccare le transazioni in favore degli operatori non autorizzati.

Lo si attendeva da anni” commenta LOGiCO, “e sarebbe stato sufficiente dare attuazione alla previsione legislativa – identica – nel Decreto Fiscale del 2019, o alla previsione – identica – della Manovra d’estate del 2011, entrambe mai attuate. Peccato però che tale scudo venga riproposto in concomitanza con la preannunciata espulsione di una folta schiera di concessionari, che, una volta espulsi, non potranno più operare in Italia”.

In realtà, per dovere di cronaca, bisogna ricordare che ci sono molti dubbi sulla possibilità di attuare un simile blocco. Le società che gestiscono i pagamenti hanno sempre sostenuto che dovrebbero effettuare investimenti immani, e comunque gli operatori illegali potrebbero facilmente aggirare i controlli.

…e chiede di eliminare il divieto di pubblicità

Ma LOGiCO ha anche approfittato dell’occasione per ricordare quali siano le esigenze del settore. A iniziare dall’abolizione del divieto di pubblicità del gioco, “perché vietare la pubblicità sinora non ha portato vantaggi se non al gioco illegale”. E chiede quindi di adottare una regolamentazione che preveda un “obbligo di investimento pubblicitario da destinare al gioco responsabile.

E ha quindi chiesto nuovi strumenti per tutelare i minori promuovendo il gioco legale, interventi per garantire la solidità organizzativa ed economica del sistema, misure di prevenzione, contrasto e repressione del gioco illegale. “Quello che auspica l’associazione è l’introduzione nel provvedimento di strumenti di prevenzione e contrasto del gioco patologico sul modello europeo, al pari di quello che sta portando avanti il CEN, con la sola partecipazione italiana garantita da LOGiCO grazie alla collaborazione dell’UNI – Ente italiano di Unificazione”.

Gioel Rigido