Il gioco online arriva anche in Perù e in Brasile

Il gioco online arriva anche in Perù e in Brasile

Notizie dal mondo
  • Perù e Brasile hanno da poco regolamentato il settore del gioco online
  • Il Governo del Cile ha invece presentato un disegno di legge a inizio primavera
  • Si tratta di tre dei maggiori mercati dell’America Latina

 

Anche il Perù e il Brasile aprono al gioco online. Il primo ha approvato qualche settimana fa una legge che liberalizza scommesse e casino games, il secondo invece si è mosso a maggio e ad agosto dovrebbe assegnare le licenze. A breve poi potrebbe aggiungersi anche il Cile, il Governo a marzo ha presentato un disegno di legge, e i lavori sono in corso.

 

Secondo gli analisti, questi tre Paesi sono tra i più promettenti dell’America Latina, insieme a Messico, Colombia e Argentina. I primi due hanno già dei settori dell’online piuttosto consolidati. Per l’Argentina il quadro è invece piuttosto frammentato, perché il potere spetta alle singole province. Ce ne sono ben 24, e solo 7 hanno già adottato una regolamentazione. Tra queste però c’è la provincia di Buenos Aires, che è la più popolosa.

 

In Perù lo Stato mette le mani su un mercato da 1 miliardo di euro

In Perù, il Congresso la settimana scorsa ha approvato una legge per legalizzare scommesse online e casino games, e il testo è passato con 91 voti a favore, 7 astenuti e nessun contrario. Il mercato però non verrà aperto da zero, dal 2008 il paese sudamericano consentiva a tutti gli operatori riconosciuti in un’altra giurisdizione di offrire giochi e scommesse. Le compagnie dovevano rispettare però alcune regole, a iniziare da quelle per la tutela dei minori e dei soggetti più vulnerabili. Alcuni prodotti poi, come le scommesse sulle corse dei cani, erano vietate.

 

Ma poi chiaramente non pagavano nessuna tassa all’interno del Paese, e secondo le stime del Governo il mercato aveva raggiunto una dimensione di tutto rispetto. Movimenta infatti una raccolta di 4 miliardi di sol l’anno, circa 1 miliardo di euro. Troppi, per lasciar correre.

 

Roberto Sanchez, segretario generale del Ministero, ha già stimato che con la regolamentazione l’Erario incasserà 160 milioni di sol l’anno, circa 40 milioni di euro. Il Governo ha giustamente deciso di applicare la tassazione sul margine. L’aliquota è del 10%, a cui si aggiunge un ulteriore 2% che andrà direttamente al Mincetur, il Ministero per il Commercio Estero e per il Turismo, visto che rivestirà il ruolo di ente regolatore.

 

Le sale fisiche dovranno rispettare un distanziometro

La nuova legge punta molto sul gioco responsabile, i siti infatti dovranno pubblicare messaggi di avvertimento sui rischi connessi al gioco eccessivo. Una parte della tassazione poi andrà al Ministero della Salute che dovrà finanziare misure di prevenzione. Gli operatori potranno offrire dei bonus che tuttavia in nessun caso potranno essere convertiti in denaro. E poi c’è anche un piccolo distanziometro.

 

La normativa prevede, infatti, che i bookmaker online possano anche aprire delle sale fisiche. O meglio saranno dei locali in cui verranno istallati dei terminali, in questo modo i giocatori potranno piazzare le scommesse senza usare smartphone o altri device. Queste sale tuttavia dovranno rispettare una distanza di almeno 150 metri dai luoghi di culto e dalle scuole.

 

Le funzioni di ente regolatore vengono affidate appunto al Mincetur, che oltre a rilasciare le licenze, avrà anche il compito di vigilare sul rispetto delle regole e applicare le sanzioni. E per le infrazioni più gravi si arriva alla chiusura temporanea e alla confisca nel caso delle sale fisiche, e alla sospensione della licenza per 10 anni, a addirittura permanente per i siti di gioco online.

 

Il gigante addormentato si sveglia

Il Brasile è sicuramente il mercato più promettente dell’America Latina. Non è un caso che gli operatori internazionali si stiano già dando da fare per ottenere la licenza non appena sarà possibile. Lo Stato ha una popolazione di oltre 200 milioni di persone, è il più grande del Continente. Circa la metà dei cittadini inoltre dispone di una connessione internet o di uno smartphone. E per quanto riguarda le scommesse sportive in particolare, non serve ricordare la passione che i brasiliani nutrono per il calcio.

 

La normativa risaliva al 1946 ed era piuttosto restrittiva: vietava qualunque forma di gioco ad eccezione delle lotterie e delle scommesse ippiche. Adesso, con la nuova legge non arriverà solamente il gambling online, ma anche altri giochi, come i casinò i bingo fisici e le slot machine.

 

In generale si prevede un sistema di licenze. Per i casinò fisici ad esempio è previsto un numero massimo di licenze per ciascuno dei 26 Stati federali, verranno messe all’asta e aggiudicate al miglior offerente. Le licenze del gioco online invece costeranno 600 mila real, poco più di 100mila euro, e avranno una durata di 5 anni. Ma occorrerà acquistarne una per ogni dominio che si intende aprire.

 

Regole a parte per le scommesse sportive

A maggio il Ministero dell’Economia ha pubblicato un regolamento a parte per le scommesse sportive. Le licenze in questo caso costeranno 22,2 milioni di real, circa 4 milioni di euro, e avranno anche esse la durata di 5 anni. Gli operatori dovranno siglare delle partnership con gli organismi internazionali che vigilano sull’integrità dello sport. Le compagnie estere dovranno aprire una sede nel Paese.

 

Sono previste anche le scommesse sugli esport, ma non sulle competizioni a cui partecipano dei minori. Tra le regole, ci sono anche norme sulla pubblicità, sostanzialmente improntate sulla responsabilità sociale: impediscono di presentare il gioco come una soluzione ai problemi personali e economici.

 

In Cile si tassano anche le vincite

In Cile il Governo progetta da diverso tempo di disciplinare il settore del gioco online, il testo sembra fosse pronto dall’inizio del 2021, ma è rimasto in un cassetto fino a pochi mesi fa. Anche qui nel corso del tempo si è creato un mercato non regolamentato molto florido. Secondo le stime ci sono almeno 900 siti che raccolgono gioco anche cittadini cileni. Ma il dato più evidente è che alcuni colossi internazionali hanno stretto accordi di sponsorizzazione con i maggiori club sportivi del Paese.

 

Anche il Governo cileno intende adottare un sistema di licenze, gli operatori potranno offrire online tutti i prodotti che sono stati legalizzati. Unica eccezione le lotterie. La tassazione – secondo quanto si prevede al momento – sarà sul margine, con un’aliquota del 20%. Lo Stato punta a incassare l’equivalente di 55 milioni di euro l’anno. Verranno però tassate anche le vincite, con un’aliquota del 15%, il prelievo verrà effettuato quando le somme vengono prelevate dal conto di gioco.

 

Tutti gli operatori saranno tenuti a investire l’1% dei ricavi in iniziative per promuovere il gioco responsabile. I bookmaker inoltre dovranno destinare un ulteriore 2% alle federazioni sportive. Qualcosa di simile al diritto di scommessa che versano i bookmaker francesi.

Gioel Rigido