Brasile, nuovo stop, il Senato cancella le norme sui casino games

Brasile, nuovo stop, il Senato cancella le norme sui casino games

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Brasile, il Senato cancella i casino games dal disegno di legge che dovrebbe legalizzare il settore del gaming, e rimette tutto il processo in discussione. Adesso infatti il testo dovrà tornare alla Camera. E non è detto che l’altro ramo del Parlamento confermi le modifiche del Senato, anzi. Potrebbe apportare nuovi correttivi, o addirittura – sostengono alcuni analisti – riprendere la versione originale. E questo dimostra per l’ennesima volta quanto la legalizzazione del gioco divida il Paese.

Il Brasile litiga da 5 anni

Il processo per la legalizzazione del gioco del resto è iniziato quasi cinque anni fa. Circa un anno fa, Camera e Senato avevano raggiunto un accordo su un testo che apriva le porte a casinò e slot online, scommesse ippiche e sportive. L’ex presidente Bolsonaro – proprio alla fine del suo mandato – si era rifiutato di ratificare il testo, e si è dovuto attendere che si insediasse Lula per far ripartire l’iter.

Il voto del Senato dei giorni scorsi adesso rimette ancora una volta tutto in discussione. Bisogna ammettere però che qualche avvisaglia c’era stata: il voto in Senato si sarebbe dovuto tenere a inizio mese, ma era slittato di una settimana per mancanza del numero legale. Gli oppositori inoltre hanno promesso battaglia e, appunto, hanno presentato una serie di emendamenti per stravolgere il disegno di legge.

Spariscono i casino games, ma ci sono anche novità positive

La novità maggiore è che il Senato ha deciso di cancellare dal testo i casino games. In sostanza, se il testo dovesse diventare legge in questa versione, verrebbero legalizzate solo le scommesse ippiche e sportive. Anche queste però hanno subito delle modifiche, ad esempio viene vietato l’utilizzo dei terminali automatici. Spariscono poi anche le scommesse virtuali. Il costo delle licenze, invece, resta invariato: 30 milioni di real, circa 6 milioni di euro.

I dati positivi riguardano invece la tassazione. In particolare sono stati approvati alcuni emendamenti che aveva suggerito la Commissione per gli affari economici. L’aliquota così scende dal 18 al 12%. Per i giocatori invece viene prevista una tassa sulle vincite del 15%, si verserà una volta l’anno, ed è prevista una franchigia fino a 2.112 real (circa 400 euro).

Il legale dimezzato dovrà battersi con un mercato nero ai massimi livelli

Tutte queste modifiche influenzeranno pesantemente la redditività del mercato. Il testo iniziale, secondo le stime, avrebbe portato nelle casse dell’erario brasiliano circa 1,6 miliardi di real (300 milioni di euro). Adesso invece si fermano a 700 milioni di real (in euro 130 milioni), ovvero meno della metà.

E anche questo dato potrebbe influenzare sensibilmente il prosieguo dei lavori parlamentari. Inoltre, se il mercato venisse aperto solo in parte con ogni probabilità non avrebbe la forza di contrastare l’illegale, che invece in Brasile è molto radicato. Per gli analisti, infatti, attrae tra i 6,4 e i 12 miliardi di dollari di giocate ogni anno.

Gioel Rigido