Arrivano le nuove scommesse, e i dubbi sulle quote errate

Arrivano le nuove scommesse, e i dubbi sulle quote errate

Legislazione
  • A fine ottobre entra in vigore il nuovo regolamento delle scommesse sportive
  • La puntata minima scende a 5 centesimi, la vincita massima sale a 50mila euro
  • Tra le novità anche il cash-back e la correzione delle quote errate che potrebbero far sorgere qualche disputa e privilegiare l’online rispetto al fisico

 

Entrerà in vigore a fine mese il nuovo regolamento delle scommesse sportive, di cambiamenti ce ne sono parecchi, ma chiaramente il gioco non viene sconvolto. Alcune novità puntano a far diventare le scommesse sempre più una forma di entertainment, altre invece servono a allineare le regole all’offerta parallela e illegale.

Ma ci sono dei cambiamenti, come il cash-back e la nuova disciplina delle quote errate, che potrebbero creare una disparità tra scommesse a terra e online. E la correzione delle quote in particolare potrebbe non piacere affatto al giocatore. Bisogna vedere che succederà se e quando sorgeranno le prime controversie.

 

Arrivano le puntate da 5 centesimi e le maxi-vincite

La prima novità riguarda la puntata minima: adesso sarà possibile giocare anche 5 centesimi di euro. Le puntate così contenute sono una realtà da diverso tempo per le agenzie irregolari e per i bookmaker illegali. Si tratta insomma di consentire al mercato legale di competere a armi pari, i concessionari lo chiedevano da tempo. Anche perché in questo modo si evita che una parte di clientela si rivolga al mercato irregolare perché dai concessionari non trova gli stessi prodotti. E che alla fine si fidelizzi a tal punto da non entrare più in un’agenzia regolare.

Tornando alla puntata minima, bisogna sottolineare che la singola ricevuta di partecipazione, la bolletta, deve contenere scommesse per almeno un euro. Anche in questo caso c’è stato un ritocco verso il basso, finora la giocata minima era di due euro. Con i nuovi limiti, comunque, la scommessa diventa sempre più una forma di intrattenimento.

Il regolamento detta limiti anche per la vincita massima. Finora le scommesse consentivano di vincere non più di 10mila euro, adesso il tetto passerà a 50mila. Un cambiamento che potrebbe innescare qualche polemica, ma bisogna considerare che si tratta sempre di rendere il mercato legale competitivo. E questo in fin dei conti vuol dire proteggere i giocatori. I bookmaker paralleli o illegali infatti non hanno limiti di vincita.

 

Con l’asian handicap c’è il rimborso

Il portfolio delle scommesse si amplia con una nuova forma di handicap. In termini generali questa formula serve a rendere la scommessa un po’ più difficile, ma anche più remunerativa. Il giocatore infatti – nel caso dell’1X2 – non si limita a indovinare quale squadra vincerà un partita, ma punta anche sul fatto che segnerà un certo numero di goal in più degli avversari.

L’asian handicap è una variante che consente in alcuni casi di ricevere un rimborso se non si vince la scommessa. Prendiamo come esempio quello di un scommettitore che punta sulla vittoria della propria squadra con almeno due reti di scarto. Nel caso in cui la squadra vinca 2-0, 3-1 o così via, allora la scommessa è vincente. Quado invece la squadra perde o pareggia, il giocatore ovviamente perde la posta. Se invece vince con una sola rete in più degli avversari, il giocatore perde la scommessa, ma ottiene il rimborso della puntata.

 

Dopo tanta attesa arriva anche il cash-back

Con il nuovo regolamento arriva finalmente anche il cash-back, una novità di cui si parlava da anni ma che finora era sempre rimasta chiusa in un cassetto. Nel caso di una scommessa multipla, il concessionario ha la possibilità di offrire al giocatore di riscuotere una parte della vincita o della giocata prima che l’ultimo evento si concluda. A quel punto, è come se l’evento non fosse stato inserito in schedina: qualunque sia l’esito sul campo lo scommettitore ha diritto alla somma pattuita.

Può essere lo stesso giocatore a avanzare la richiesta, e il cash-back si può chiedere anche sulla scommessa singola. O persino su una live, quindi su un evento che si verificherà o non si verificherà di lì a qualche minuto. Il concessionario inoltre deve allestire una piattaforma tecnologica per ricalcolare la quota in tempo reale, e formulare l’offerta al giocatore.

Il regolamento non stabilisce quanto debba offrire il concessionario, anzi specifica che “l’importo può essere inferiore all’importo scommesso”. In altre parole, si potrà chiedere anche il cash-back anche quando la partita è in corso, e magari quando il giocatore abbia poche chance di vincere la scommessa.

Il vantaggio in ogni caso ci può essere per entrambi. Sia il concessionario che il giocatore possono avere interesse a svincolarsi da una scommessa scomoda. Per come è strutturato il cash-back, però, sembra potranno usufruirne solamente i giocatori online e non quelli di agenzia. La scommessa a terra, infatti, è anonima e il concessionario o l’agenzia non hanno modo di risalire a chi abbia piazzato un sistema. Questa opzione, insomma, potrebbe rendere le scommesse online più allettanti.

 

Il concessionario può correggere le quote errate…

La parte più controversa del regolamento è però quella sulle quote errate. Finora non c’era una vera e propria disciplina, la questione però aveva dato vita a qualche disputa legale. Un caso in particolare aveva avuto un lungo strascico giudiziario. Gli addetti di un provider avevano dimenticato una virgola e così una quota di 2,65 era diventata 265. In quel caso il Tribunale di Roma diede ragione all’operatore, l’errore era fin troppo evidente. Ma quando la differenza non era così smaccata, di solito il provider era tenuto a pagare.

Adesso invece il provider potrà chiedere la correzione dell’errore. Le modalità e i casi in cui sarà possibile farlo verranno stabiliti in seguito dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con un decreto direttoriale. Da quello che è possibile capire al momento, la correzione dovrebbe avvenire prima che l’evento venga disputato. Una volta accertato l’errore, infatti, ADM provvede “al ricalcolo delle quote per tutti gli esiti della tipologia di scommessa e alla rideterminazione delle vincite, operando direttamente sul totalizzatore nazionale”.

In sostanza, l’errore viene corretto direttamente sul sistema centrale di controllo, e qualunque cosa ci sia scritta sulla bolletta, vale la versione del totalizzatore. Ovviamente, una scommessa vincente resta tale, solo che se c’è una quota errata, verrà portata da 4,00 a 2,50, per fare un esempio.

 

…ma il giocatore potrebbe sapere della correzione solo all’ultimo

Anche in questo caso, viene da chiedersi se e in che modo verrà avvisato il giocatore. Nel caso abbia piazzato la scommessa online, è facile immaginare che l’app trasmetta un messaggio di avviso. Il giocatore di agenzia invece – sempre perché anonimo – potrebbe ricevere l’amara sorpresa solo quando va a riscuotere la vincita. E anche questo potrebbe alla fine spingere qualcuno a preferire internet alle agenzie.

Ma anche ammesso che il giocatore venga a sapere prima della correzione, non ha comunque la possibilità di far annullare la scommesse e rimborsare la puntata. Insomma non può dire che la nuova quota non gli va bene e rivolgersi a un altro provider che gliene offre una più alta. Almeno, il regolamento non lo prevede, ma forse ADM interverrà nel decreto direttoriale.

Gioel Rigido