SWG-IGT, il gioco è divertimento. Senza farsi illusioni sulle vincite

SWG-IGT, il gioco è divertimento. Senza farsi illusioni sulle vincite

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Quasi tutti i giocatori si divertono quando scommettono, ma non credono di poter fare il colpaccio, e anzi quasi la metà ritiene di essere sfortunata. La maggioranza di loro poi ha passato a giocare più tempo di quanto avrebbe voluto, o ha perso più soldi di quanto previsto. È quanto emerge dall’Indagine sui Giocatori che l’istituto di ricerca SWG e IGT hanno presentato durante l’evento Giocare da grandi. Gioco pubblico e altre forme di intrattenimento.

Nel report sono state analizzare le abitudini di 478 giocatori in quattro periodi differenti (il primo dal 13 al 18 settembre 2023, poi dall’8 al 17 novembre 2023, e così via fino a concludersi nel wave dal 4 al 15 marzo 2024). Dei 478 giocatori che hanno aderito alle rilevazioni, ben 349 hanno hanno partecipato a tutti e quattro i wave.

Solo il 12% non si è mai divertito

Parlando in cifre, l’88% del campione dichiara di essersi divertito almeno in una occasione, mentre il 12%, al termine di ogni rilevazione, dice di non essersi divertito. Il 46% dichiara di essere sempre stato sfortunato. Il 59%, almeno in una occasione, ha passato più tempo di quanto avesse ipotizzato a giocare, mentre il 69% ha speso più di quello che aveva previsto.

La ricerca evidenzia inoltre che la maggior parte dei giocatori sia ancora largamente affezionata alle sale fisiche. Chi gioca prevalentemente negli esercizi a terra oscilla infatti tra il 41,8 e il 45,5%. Simili le percentuali di coloro che alternano gioco fisico e online (39,8-45,3%). La platea di quanti frequenta soprattutto casinò online e bookmaker virtuali si attesta invece tra l’8 e il 12,3%.

Giocatori abitudinari e spese tutto sommato contenute

Secondo SWG, il giocatore italiano mostra delle abitudini sostanzialmente stabili, sia per quanto riguarda le somme di denaro che spende, sia per i prodotti che sceglie. Tendenzialmente infatti ogni giocatore ha una serie più o meno ampia di giochi preferiti, anche se poi di tanto in tanto sperimenta qualche prodotto nuovo.

La spesa effettiva (quindi le giocate al netto delle vincite) oscilla tra i 35 e i 40 euro. I giochi di conseguenza assorbono il 3% delle spese medie familiari, e il 35% del budget dedicato al tempo libero. In termini di somme giocate, la media è di poco superiore ai 100 euro, con la rilevazione di ottobre che ha fatto registrare il valore più alto, 124 euro. La maggior parte dei giocatori si attesta su importi inferiori, il 43% si ferma a meno di 50 euro al mese. Se si contano tutte le fasce al di sotto dei 100 euro, si arriva a due terzi del campione.

L’importo medio delle giocate va di pari passo con la situazione economica familiare. In altre parole, i giocatori che ritengono di trovarsi in una condizione economica migliore (misurata come saldo tra entrate e uscite nel mese) sono quelli che tendenzialmente si concedono qualche puntata in più. Al contrario, è molto frequente che chi nel mese precedente ha avuto delle spese superiori alle entrate rinunci a giocare. Solo il 26% del campione infatti riconosce di trovarsi in questa situazione, contro una media nazionale del 37%. C’è uno scarto quindi di ben 11 punti.

Disincantati sulle chance di vincere, ma se non si vince non c’è gusto

Secondo gli analisti, i giocatori che spendono maggiormente sono più disincantati sulle chance di vincere. Quando devono dire qual è la loro aspettativa di vincita proporzionale (ovvero la somma che ritengono di poter vincere ogni 100 euro giocati) dichiarano cifre più basse. Chi spende al massimo 20 euro al mese ha un’aspettativa di vincita proporzionale di 102,86 euro (ogni 100 euro giocati), e sono l’unica fascia che crede che il bilancio possa essere in attivo. Per tutti gli altri il saldo è sempre in negativo: 94,21 euro vinti ogni 100 giocati per chi gioca fino a 50 euro; 70,65 euro per chi arriva a 100 euro; 65,77 euro per chi supera la soglia dei 100 euro.

Allo stesso modo, i giocatori abituali (ovvero coloro che in ogni rilevazione hanno dichiarato di avere giocato almeno una volta a quel gioco) sono in una percentuale molto superiore alla media di coloro che dichiarano di avere vinto denaro. Secondo gli analisti questo significa che l’aver centrato una vincita (indipendentemente dalla sua consistenza economica) aumenta la propensione a giocare anche in seguito.

Secondo SWG, la motivazione principale dei giocatori non è tanto la possibilità di guadagno, ma l’esperienza del gioco nel suo complesso. E quindi la possibilità di divertirsi. In quest’ottica, la vincita rimane una componente essenziale, il gioco deve contenere una ragionevole probabilità di vincere almeno saltuariamente. Ma quello che è importante per il giocatore non è l’importo della vincita (anzi nella maggior parte dei i giocatori, a parità di spesa, ritengono di aver vinto le stesse somme), ma il fatto stesso di avere vinto.

Gioel Rigido