L’Aston Villa cambia sponsor, ma sceglie di nuovo un bookmaker

L’Aston Villa cambia sponsor, ma sceglie di nuovo un bookmaker

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L’Aston Villa non si preoccupa delle critiche, e sceglie nuovamente un bookmaker come sponsor di maglia. Questa volta si tratta del greco Betano, che prenderà il posto dell’asiatico BK8 e verserà 20 milioni di sterline l’anno per due stagioni (la prossima, e quella del 2025-2026). Poi l’accordo dovrà necessariamente terminare.

Le squadre della Premier League infatti – esattamente un anno fa – hanno deciso di porre un freno alle sponsorizzazioni da parte dei bookmaker. Questo tipo di contratti non sono stati vietati del tutto, lo stop riguarda solo gli sponsor di maglia. In sostanza il logo non può comparire sul petto dei giocatori, ma può essere riprodotto ad esempio sulle maniche o sui pantaloncini. Il giro di vite diventerà effettivo a partire dalla stagione 2026-2027.

Ai tifosi non piacciono i contratti con i bookmaker

Il contratto che ha siglato l’Aston Villa è perfettamente lecito, ma forse non mancheranno le polemiche. L’anno scorso, quando i Villans hanno annunciato il contratto con la BK8, i primi a protestare furono i tifosi. Certamente, non piaceva il fatto che il bookmaker asiatico fosse spesso finito nell’occhio del ciclone per delle campagne pubblicitarie decisamente fuori luogo. Ma il problema vero era il contratto in sé.

L’Aston Villa Supporters’ Trust, associazione di tifosi costituita legalmente, lo definì infatti “un cinico tentativo dell’ultimo minuto per portare a casa un risultato”. Visto che sono state le stesse squadre del campionato inglese – di comune accordo – a decidere di vietare le sponsorizzazioni di maglia, e il contratto del Villa suonava come una contraddizione. Ma in ogni caso non era l’unica.

Altre squadre non hanno rinunciato a queste sponsorizzazioni

Successivamente all’accordo, anche il Brentford e il Fulham hanno siglato dei contratti simili (rispettivamente con Hollywood Bets e con SBOTOP). E anche in quel caso c’è chi ha avuto da ridire. Soprattutto nel caso del Brentford, visto che uno dei suoi attaccanti di punta – Ivan Toney – stava scontando una squalifica di otto mesi per aver piazzato delle scommesse sul calcio.

Nella sentenza la Commissione ha riconosciuto che l’attaccante avesse sviluppato una vera e propria dipendenza, e anche per questo ha ridotto la durata della squalifica. Toney è tornato in campo a inizio gennaio, chiaramente sta giocando con la normale divisa, cosa che in molti hanno visto come una mancanza di rispetto.

Nel caso del Fulham, invece, il direttore commerciale Jon-Don Carolis ha stroncato le polemiche sul nascere. E ha sottolineato che simili accordi “Assicurano risorse significative e quindi contribuiscono in modo fondamentale a rendere competitiva una formazione”.

I risultati contano

Le stesse considerazione le devono aver fatte i dirigenti dell’Aston Villa. La squadra di Birmingham vuole evidentemente capitalizzare gli ottimi risultati che sta ottenendo da quando, un anno e mezzo fa, sulla panchina è arrivato Unai Emery. Il club – che fino a quel momento non navigava in buone acque – ha chiuso al settimo posto la scorsa stagione. Ha così conquistato un posto in Conference League, e disputerà a breve i quarti. In Premier League invece al momento è quarta, ed è quindi in lizza per la Champions.

Ovviamente non è tutto merito dei contratti di sponsorizzazione, ed è molto probabile che i tifosi dell’Aston Villa Supporters’ Trust non abbiano cambiato idea. Al momento però non hanno criticato l’accordo. Quello che si può dire comunque è che i risultati iniziano a pesare. E del resto il contratto con la Betano non solo è molto più vantaggioso di quello con la BK8. Ma è anche uno dei più redditizi che il club abbia mai siglato.

Gioel Rigido