Le squadre italiane non rinunciano agli sponsor del betting

Le squadre italiane non rinunciano agli sponsor del betting

Notizie ITA
  • Il decreto Dignità ha vietato agli operatori dei giochi di fare pubblicità e sponsorizzare squadre sportive
  • I team di Serie A però non hanno rinunciato ai soldi del betting, ma gli accordi valgono solo al di fuori dell’Italia
  • In televisione però si vedono ancora i loghi dei bookmaker sulle maglie delle squadre straniere, basta che la partita sia disputata all’estero

 

Le squadre di Serie A non sembrano condividere le preoccupazioni del Governo sulla pubblicità del gioco. In queste ore, infatti, due dei maggiori club italiani hanno siglato dei contratti di sponsorizzazione con dei bookmaker esteri, che ovviamente valgono solo al di fuori dell’Italia – nelle partite che vedremo suo nostri schermi non vedremo mai i loghi degli allibratori – per non incorrere nel divieto posto dal decreto Dignità.

 

La norma risale al luglio 2018, ma poi è entrata in vigore a tutti gli effetti solo un anno dopo e vieta agli operatori dei giochi di effettuare qualunque forma di pubblicità diretta o indiretta, quindi i canali televisivi, le radio o i giornali non possono reclamizzare in alcun modo giochi e scommesse. Inoltre, il decreto ha vietato anche le sponsorizzazioni, così tutti i team hanno dovuto risolvere contratti piuttosto redditizi. Le più colpite sono state le squadre di calcio italiane che sul momento hanno dovuto dire addio che a degli sponsor che versavano tra i 150 e i 200 milioni di euro l’anno. In quel periodo si diceva che i team italiani ne avrebbe risentito fortemente, che avrebbe perso di competitività rispetto ai colleghi inglesi o spagnoli. Ma in realtà poi hanno trovato qualche escamotage per colmare – almeno in parte – i buchi che si sono venuti a creare nei bilanci.

 

Per assurdo, la stessa Serie A ha siglato un contratto con il bookmaker asiatico Yabo. L’accordo risale al marzo 2019, quindi il decreto Dignità era stato convertito in legge da pochi mesi. In sostanza grazie alla tecnologia del cartelloni virtuali, nelle partite di Serie A trasmesse in Asia il logo del bookmaker scorre regolarmente a bordo campo. E soprattutto, appare in sovrimpressione ogni volta che un giocatore segna un goal.

 

Lo stesso Yabo adesso – l’annuncio risale a una ventina di giorni fa – è diventato anche sponsor dell’AC Milan. L’accordo prende il via già da questa stagione e durerà tre anni. “Siamo molto felici di questo accordo che senza dubbio ci aiuterà a far conoscere meglio il nostro brand e a raggiungere milioni di fan Rossoneri in tutta l’Asia” ha commentato Casper Stylsvig, chief revenue officer della squadra. Molto contento anche il bookmaker che punta ai fan asiatica della squadra, a quanto pare si tratta di una compagine molto numerosa: “In Cina c’è la seconda maggior fan base del Milan” ha sottolineato David Lee, chief marketing officer del bookmaker.

 

A stretto giro, anche la Juve ha firmato un accordo simile – con tanto di campagna YouTube – ha scelto però un partner europeo. Si è infatti legata al bookmaker francese Parimatch, il contenuto esatto dell’accordo verrà illustrato a inizio ottobre nel corso di una conferenza stampa. Qualche anticipazione l’ha data comunque Giorgio Ricci, Chief Revenue Officer dei bianconeri: “Con Parimatch lavoreremo insieme a livello globale, tranne che in Italia e nel Sud Est Asiatico”. Nel primo caso c’entra ovviamente il decreto Dignità; nel secondo si può ipotizzare che la partnership non dovesse sovrapporsi a un altro accordo simile. Sì, perché la Juve si era già legata, circa un anno fa, con un altro bookmaker, il maltese 10bet che però ha anche forti interessi in Asia.

 

Ma non si tratta di casi isolati, l’Inter appena entrato in vigore il decreto Dignità ha siglato un contratto con il bookmaker LeTou; il Bologna FC nella scorsa stagione era legato alla JBO; la AS Roma ha un contratto regionale con la AWCBet; la SS Lazio, che in Italia ha dovuto rinunciare al contratto con Marathonbet, ha poi ripiegato sulla HQ Bet.

 

I bookmaker – almeno alcuni – non sono rimasti a guardare, MarathonBet appena svincolatasi dai biancazzurri è volata in Spagna per legarsi al Siviglia. Il bello è che ogni volta che una partita del Siviglia viene trasmessa in Italia, il logo del bookmaker compare in bella mostra sulle maglie degli spagnoli, e quindi la compagnia può farsi pubblicità anche da noi. E’ successo giusto un paio di giorni fa nel caso della finale di SuperCoppa Europea che il Siviglia ha disputato con il Bayern Monaco. Chiaramente, le emittenti italiane non avrebbero potuto applicare il divieto di sponsorizzazione in nessun modo, l’unica soluzione sarebbe stata non trasmettere la partita. E le autorità italiane non hanno alcun  titolo per chiedere al Siviglia di indossare un’altra maglia: la squadra spagnola, o qualunque altro club sponsorizzato da un bookmaker, è tenuto a indossare una maglia senza sponsor solo se gioca su suolo italiano. Il calcio poi non è l’unico esempio: a fine agosto, Sky ha trasmesso il GP del Belgio di Formula 1, a bordo pista comparivano le pubblicità di un sito di scommesse controllato da PokerStars.

Gioel Rigido