Con 1800 slot truccate hanno evaso 2,7 milioni di Preu

Con 1800 slot truccate hanno evaso 2,7 milioni di Preu

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Torna alla ribalta la truffa delle slot modificate per ridurre il pagamento del Preu e conseguire guadagni illeciti. Questa volta a attuare l’escamotage è stata un’azienda della Romagna, per l’esattezza della provincia di Ravenna, che però aveva disseminato le schede truccate in buona parte del Nord e del  Centro Italia. In sostanza, le macchine modificate trasmettono al sistema centrale di controllo della Sogei solo una parte delle giocate che hanno incassato, in questo modo evadono il prelievo erariale su quelle nascoste.

 

Dietro la truffa un’unica azienda

La truffa è stata scoperta grazie all’intervento dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che si è avvalsa della collaborazione di circa un centinaio di Ufficiali di Polizia Giudiziaria coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ravenna. L’operazione è stata ribattezzata Purple Rain, ha preso infatti il nome di uno dei giochi truccati.

A far scattare le indagini una serie di anomalie nei dati trasmessi al sistema centrale di controllo. A quel punto sono state effettuate delle ispezioni su delle slot istallate in Friuli Venezia Giulia. Una volta confermati i sospetti gli ispettori dell’ADM hanno scoperto che tutte le schede venivano prodotte da un’unica ditta di Sant’Agata sul Santerno, in provincia di Ravenna.

 

Evaso il Preu per 2,7 milioni di euro

Secondo quanto hanno ricostruito gli inquirenti, l’azienda in questione controlla un parco macchine di circa 6mila slot. Le schede truccate tuttavia sono circa 1800, alcune di queste erano finite in Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Marche, anche se la maggior parte era concentrata in Emilia Romagna.

L’operazione ha permesso di scoprire che l’azienda aveva evaso il prelievo erariale per 2 milioni e 750mila euro, somma che è stata già interamente recuperata. La compagnia però adesso riceverà le sanzioni tributarie e amministrative per l’evasione e la distribuzione di schede di gioco illegali. Con questa operazione “è stato pertanto raggiunto un risultato erariale e tecnico mai riscontrato prima nel settore dei giochi, sia per ordine di grandezza, sia per complessità delle attività svolte” commenta ADM.

 

Coinvolto anche un concessionario

L’Amministrazione spiega anche che “l’indagine ha anche coinvolto uno dei concessionari di Stato“. SlotJava ha chiesto a ADM in cosa consistesse questo coinvolgimento, se il concessionario abbia partecipato alla truffa, oppure abbia collaborato con gli inquirenti per ricostruire i contorni della vicenda. Piazza Mastrai tuttavia ha preferito non fornire spiegazioni.

Gioel Rigido