Casinò di Sanremo, i riflettori del festival riportano il dibattito

Casinò di Sanremo, i riflettori del festival riportano il dibattito

Notizie ITA
  • Il Festival di Sanremo riporta i riflettori sulla città del Casinò
  • Il Casinò di Sanremo resta attualmente chiuso per le restrizioni anti Covid
  • Sempre più parti politiche chiedono una soluzione per la situazione in atto

La settantunesima edizione del Festival di Sanremo si è appena conclusa mentre le sale da gioco del Casinò di Sanremo sono rimaste ancora chiuse per tutto il tempo di svolgimento e lo sono tutt’ora. Tuttavia, i riflettori che ogni anno arrivano in città per il festival, si sono soffermati (sebbene in piccolissima parte) anche sulla situazione economica della città, che vede una delle sue principali attrazioni chiusa al pubblico. Certo, Sanremo non è solo il casinò, ma se si vuole parlare di economia e di indotto, le entrate mancate derivanti dalla chiusura del casinò si fanno sentire. Alberghi, ristoranti, bar e non solo. Insomma, una vera e propria crisi nella crisi.

La richiesta di una discussione seria è trasversale, perciò proviene da soggetti di più partiti politici. Occorre salvaguardare economicamente il casinò e la sua onorevole struttura, oltre a salvaguardare tutti i dipendenti e coloro che soffrono finanziariamente la sua chiusura. Inoltre, sale sempre più la richiesta di riapertura in sicurezza. Infatti, le sale da gioco non sono tutte uguali e vi sono quelle (come il Casinò di Sanremo) che possono ospitare anche una frazione dei clienti e comunque ottenere dei margini che vadano a dare un po’ di ossigeno almeno alla struttura.

Inoltre, va detto che nei casinò i luoghi e i tempi consentono un gioco più tranquillo che impieghi tutto il tempo necessario per soddisfare al meglio ogni requisito di sicurezza: igienizzazione ed eventuali guanti per le carte, le slot machine o le chips, distanza tra i giocatori, gestite da personale di sicurezza e conduttori dei tavoli. Il tutto, con la mascherina. Insomma, niente di più rispetto a un normale negozio ma con un controllo costante della situazione e del rispetto delle regole. Vi potrebbero essere anche giocatori disposti anche a tamponarsi una mezz’ora prima di entrare in sala, probabilmente.

Su tutti questi punti si può discutere e trovare delle vie di mezzo, rispetto alla chiusura completa. Questo è l’auspicio di chi lavora nel settore e nel suo indotto. Si spera per una primavera migliore, a seguito delle zone rosse resesi necessarie per l’aumento di contagi.

Federica De Lorenzi