Arriva la proroga di un anno per le concesioni dell’online

Arriva la proroga per le concessioni del gioco online, la legge di Bilancio prevede che restino in vita per un altro anno. O meglio lo prevede la bozza, il testo infatti in queste ore è stato spedito alla Commissione Europea, la versione ufficiale verrà pubblicata solo dopo il via libera.  

Una scelta obbligata

Si tratta in realtà di una scelta obbligata, le concessioni più vecchie - le cosiddette comunitarie - sono scadute da tempo e hanno già ottenuto una proroga nel 2016. L'obiettivo era di indire un'unica gara per ri-aggiudicarle insieme a quelle assegnate nel 2018. Il bando del gioco online però non ha mai visto la luce. Doveva essere pubblicato già due anni fa, ma la legge di Bilancio del 2020 aveva fissato dei requisiti che avevano sollevato un polverone. A gara sarebbero state messe appena 40 concessioni, meno delle metà di quelle in scadenza. E la base d’asta era stata fissata a 2,5 milioni di euro, praticamente dieci volte più di quelle vecchie.  

Il bando è in un cassetto da anni

Insomma, il settore rischiava di uscirne fortemente ridimensionato. Tanto che lo stesso governo aveva maturato qualche dubbio. “C’è una situazione di emergenza del settore che non possiamo nasconderci, stiamo compiendo un’attenta valutazione sul tema del bando per le concessioni online” aveva detto Claudio Durigon, che all’epoca era il sottosegretario all’economia con la delega sul gioco. Intanto, i concessionari scaduti hanno rischiato di sparire. Il governo infatti scaduta la proroga non ne ha previste altre, e ADM ha ritenuto di non avere il potere per intervenire d'ufficio. Ne è scaturita la solita querelle giudiziaria, alla fine è intervenuto il Tar Lazio che ha consentito ai concessionari di operare fino alla fine di quest'anno. Anche i giudici confidavano che nel frattempo venisse indetta la gara. Il bando tuttavia è rimasto in un cassetto, nessuno ha avuto il coraggio di pubblicarlo. Ma nemmeno di modificare quei requisiti tanto contestati. Adesso si spera nel riordino.  

Le condizioni della proroga

La proroga intanto prevede che le concessioni  restino in vigore fino alla fine del 2023. E saranno a titolo oneroso, gli operatori dovranno versare un corrispettivo “calcolato in proporzione alla durata della proroga” e “maggiorato del 15% rispetto alla previsione delle norme in vigore”. In sostanza si dovrebbe far riferimento al costo delle attuali concessioni (350mila euro), dividerlo per i nove anni di durata e applicare la maggiorazione. Il che dovrebbe portare a un corrispettivo di circa 45mila euro. L’importo dovrà essere diviso in due rate. La norma che prevede la proroga cita una serie di obiettivi. Ovviamente c’è “il perseguimento della garanzia del gettito erariale”, ma si parla anche di “una effettiva e adeguata riorganizzazione del settore delle reti di raccolta dei giochi pubblici, che assicura altresì la tutela della salute pubblica”. E quindi si fa anche riferimento alla “esigenza di evoluzione delle concessioni alle innovazioni tecnologiche”, soprattutto per “gli strumenti e gli ambiti di raccolta, con particolare riferimento alle nuove forme di intrattenimento e sport, anche virtuali”.