Nel 2022 il mercato del gioco torna a sorridere – il fisico
Il gioco a terra mette a segno un rimbalzo dopo i lockdown del 2020 e del 2021, ma ancora non torna ai livelli pre-pandemia. La raccolta complessiva si attesta infatti a poco più di 63 miliardi, il 43,2% in più rispetto all’anno precedente (44 miliardi), ma il 15% circa in meno sui livelli del 2019 (oltre 74 miliardi).
Nonostante abbia dovuto accettare il sorpasso da parte dell’online – che nel 2022 ha attratto giocate per oltre 73 miliardi – è quello che garantisce la maggior parte del gettito (9,2 miliardi). In vincite ha redistribuito ai giocatori oltre 46,5 miliardi, mentre il compenso complessivo degli operatori vale circa 7,3 miliardi.
Gli appassionati di slot sono migrati online?
Anche in questo comparto, gli equilibri tra i vari prodotti sono cambiati sensibilmente. Ne hanno fatto le spese soprattutto gli apparecchi, e il primo indiziato sono i distanziometri. Ma è probabile che una fetta consistente di giocatori si ormai migrata verso i casinò online. Qualche anno non sembrava uno scenario possibile, al massimo si poteva pensare a un fenomeno temporaneo: cessata l’emergenza sanitaria, i giocatori sarebbero tornati a affollare le sale.
Ora, si badi bene, slot e vlt garantiscono sempre volumi notevoli. La raccolta si attesta a poco meno di 33,8 miliardi, e all’Erario bastano questi due prodotti per mettere le mani su un tesoretto da 5,6 miliardi. Oltretutto, le giocate complessive non sono raddoppiate nell’arco di un anno, ma poco ci manca. Nel 2021 si erano fermate a 18,2 miliardi, e quindi sono cresciute dell’85,3%. Rispetto al 2019, tuttavia, c’è un calo del 27,5%, e quindi è di ben 12,5 punti maggiore rispetto alla media del gioco a terra.
Ma soprattutto, a cambiare è il peso che gli apparecchi hanno rispetto agli altri giochi fisici. Nel 2019 attraevano quasi il 63% delle giocate, nel 2021 erano precipitati al 41,4%. Adesso sono risaliti al 53,6%, ma comunque sono quasi 10 punti al di sotto dei livelli pre-Covid.
Recuperano le scommesse, grazie anche alle virtuali
Lo stesso non sembra avvenuto invece per le scommesse sportive, prodotto per cui il rischio di migrazione era ben maggiore. La raccolta supera i 4,5 miliardi, più del doppio rispetto all’anno prima. Ma per assurdo il risultato veramente incoraggiante è il calo del 6% rispetto al 2019. Sia perché il peso di questo prodotto cresce (passa dal 6,5 al 7,1%), sia perché le “sorelline” scommesse virtuali in agenzia mettono a segno una crescita record. Attraggono giocate per 2,4 miliardi, il 37,5% in più rispetto all’anno prima della pandemia. La quota di mercato rispetto a tutto il comparto del gioco a terra passa dal 2,4 al 3,9%, un punto e mezzo in più.
I giochi rifugio
In evidenza i Gratta e Vinci, durante la pandemia un “bene rifugio” per i giocatori, visto che le ricevitorie – a differenza delle sale da gioco vere e proprie – non hanno scontato lockdown. La raccolta sfiora gli 11 miliardi di euro, e cresce del 19,5% rispetto al 2019. Il peso all’interno del settore passa dal 12,4 al 17,4%, quindi parliamo di 5 punti in più. Unico neo, rispetto al 2021 la raccolta è calata dell’8,7%, allora aveva superato i 12 miliardi, probabilmente favorita dalla mancanza di alternative.
Il Lotto, altro gioco rifugio, soffre invece un calo del 7,4% (7,4 miliardi). La variazione è praticamente la metà di quella media del gioco a terra, e di conseguenza il peso del gioco all’interno del comparto passa dal 10,8 all’11,8%. Incoraggianti anche i dati del Bingo che contiene le perdite a un -5,7% rispetto alle performance del 2019, e attrae giocate per poco più di 1,4 miliardi.
Il SuperEnalotto e gli altri giochi numerici crescono invece di quasi il 10% e sforano i 2 miliardi di raccolta. Ma in questo caso, c’entra anche il jackpot da 371 milioni. È stato centrato nel febbraio 2023, ma già a fine 2022 aveva raggiunto cifre record: la soglia dei 300 milioni l’aveva infranta a inizio novembre.