Il 2020 spacca il settore: crollano le sale, vola l’online

  La pandemia di Covid nel 2020 ha spaccato in due il settore dei giochi, da tempo si dice che da un lato abbia colpito pesantemente tutti i prodotti a terra e dall'altro invece ha fatto impennare il canale online. Adesso a tirare le somme arrivano i dati ufficiali dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, raccolti nell'ultima edizione del Libro Blu.   Nell’insieme il settore ha perso bruscamente terreno, la raccolta si è fermata a 88,3 miliardi di euro, il 20% in meno dell'anno precedente (allora aveva toccato i 110,5 miliardi), e di conseguenza anche le vincite sono state meno, per l'esattezza si sono fermate a 75,3 miliardi di euro, il 17,3% in meno (oltre 91 miliardi). La spesa effettiva, ovvero la differenza tra queste due voci, ha perso oltre il 33%: si è attestata a poco meno di 13 miliardi, contro i 19,4 dell'anno precedente. La voce che ha subito la contrazione più accentuata però è il gettito erariale: è crollato a 7,2 miliardi, il 36,2% in meno di quanto il settore dei giochi aveva portato nelle casse dello Stato nel 2019. Allora si trattava di un tesoretto da  11,3 miliardi.  

Sale, agenzie e anche le ricevitorie, chiudono in rosso

In perdita però sono essenzialmente i giochi a terra, visto che il lock-down delle sale e le restrizioni alla libertà di movimento hanno congelato il settore per mesi e mesi. Considerando la spesa effettiva, il canale a terra si è fermato a circa 10,3 miliardi di euro, il 41,4% in meno dell'anno precedente. Questa voce alla fine corrisponde ai ricavi degli operatori e al gettito del fisco, in termini assoluti hanno rinunciato a 7,3 miliardi di euro.   Non ci sono sconti, il bilancio è pesante per tutti i prodotti offerti nelle sale, con il bingo perde più di tutti. Lascia sul campo il 59,2% in termini di spesa effettiva e scivola a 183 milioni o poco più. Profondo rosso anche per slot e vlt che sprofondano a 4,8 milioni, il 53,4% in meno dell'anno precedente. Tra gli altri giochi, le scommesse virtuali perdono il 39% (169 milioni), le sportive il 33% (582,4 milioni).   In netta contrazione anche i cosiddetti giochi da banco con il Lotto che ad esempio perde oltre il 20% e si ferma a 1,8 miliardi, e i Gratta e Vinci il 15% e calano a 2,1 miliardi. Un risultato che un po’ sorprende visto che le tabaccherie non hanno dovuto rispettare il lock-down e quindi hanno continuato a commercializzare questi prodotti. Evidentemente però gli italiani li hanno acquistati meno, a causa delle restrizioni alla libertà di movimento.  

Online volano anche il Lotto e i Gratta e Vinci

I giochi online invece hanno messo a segno un balzo del 44,7% e hanno garantito una spesa effettiva di oltre 2,6 miliardi di euro. Operatori e fisco però hanno recuperato solo una minima parte dei soldi che non hanno incassato dal canale a terra: l'incremento è stato di appena 826 milioni. E questa cifra sembra ancora più piccola se si pensa che la raccolta online è cresciuta di oltre 12,8 miliardi (da 36,4 a 49,2 miliardi). Ma del resto il gioco online ha una payout - la percentuale delle giocate restituite come vincite - nettamente più alta dei prodotti a terra, nel 2020 il 94,5% delle puntate sono tornate ai giocatori sotto forma di vincite.   In questo caso crescono tutti i prodotti o quasi. Largamente annunciata la crescita di una serie di giochi, a iniziare dai casinò online che guadagnano il 46,5% e superano abbondantemente la soglia del miliardo dei ricavi: per l'esattezza volano oltre gli 1,2 miliardi. In netto positivo il poker, con il cash che guadagna il 37,5% (82,6 milioni) e il torneo addirittura il 60% (toccando la cifra record di 124 milioni).   Boom anche per le scommesse sportive che sfiorano il miliardo di ricavi, il 37,5% in più dell'anno prima. Decollano le scommesse virtuali che garantiscono quasi 76 milioni di spesa effettiva, il 155% in del 2019. E crescono vertiginosamente anche alcuni prodotti che di solito fanno il grosso dei volumi nelle ricevitorie, come il Lotto (+56%, 46,4 milioni) e i Gratta e Vinci (+57,8%, 11,4 milioni).